«Il nome della malattia era talmente difficile che non riuscivo a ricordarlo»

Benny Heimberg (41) si è sempre preso cura della sua salute. Niente fumo, cibo sano e persino un passato da sportivo agonistico. Di tanto in tanto qualche colpo di tosse, presto dimenticato. Nell’autunno del 2023, però, è arrivato un raffreddore persistente. Per quattro settimane gli accessi di tosse non accennavano a smettere e le infezioni si susseguivano. Dopo un mese e mezzo, Benny aveva perso dieci chili e si sentiva sempre stanco. In gennaio, la febbre a 40, i brividi e le vertigini lo hanno condotto al pronto soccorso.
I medici hanno prescritto una tomografia. Appena in tempo: lo pneumologo dell’ospedale cantonale di Aarau si accorge che il paziente stava per sviluppare una setticemia. Nella tomografia computerizzata si vedevano dei punti bianchi su tutto il polmone. Bronchiectasie. «Sono uscito dall’ospedale con la diagnosi, ma il nome della malattia era talmente difficile che non riuscivo a ricordarlo», racconta Benny. Sono seguite lunghe ricerche per scoprire meglio di che malattia si trattava
Bronchiectasie
Il termine bronchiectasie deriva dal greco éktasis e indica delle dilatazioni nei bronchi. Si formano quando il corpo affronta ripetuti cicli di infezioni e infiammazioni con importante secrezione di muco, che si accumula in sacche all’interno delle vie respiratorie e costituisce un continuo focolaio d’infezione. L’infiammazione causa un ulteriore accumulo di muco, che a sua volta favorisce l’insorgenza di nuove infiammazioni. Le vie respiratorie si coprono di cicatrici e riducono la propria capacità di prelevare l’ossigeno dall’aria.
Dalle bronchiectasie non si guarisce. Una volta che le vie respiratorie si sono deformate, non c’è modo di riportale a una condizione normale. Se interessano una porzione limitata del polmone, è possibile asportare parte dell’organo. Nel caso di Benny Heimberg, però, riguardano l’intero polmone.

Cause e sintomi
Le bronchiectasie possono avere più di un’origine. La malattia può insorgere a seguito di un’infezione polmonare particolarmente grave, come è successo a Benny, oppure essere legata a malattie come la BPCO e casi gravi di asma o tubercolosi (TBC).
I sintomi sono diversi e compaiono associati, ma non per forza tutti insieme. Tosse, spesso con un espettorato che può variare in quantità e colore (bianco, giallo, verde, verde scuro o marrone). Ma anche respiro affannoso, fiato corto, grande affaticamento, dolori, costrizione o sensazione di oppressione al petto.